Descrizione Progetto

Alla ripresa delle escursioni del mercoledì, dopo le vacanze estive, ci ritroviamo in 22 ( 13 signore e 9 uomini ) Un po’ di ritardo alla partenza causato dai racconti mattinieri delle passate vacanze, un po’ di disguidi per il ritrovo per la colazione, ci ritardano i tempi, ma le condizioni favorevoli del traffico ci consentono di recuperare ed arrivare al Passo di Costalunga perfettamente nei tempi stabiliti.Dal parcheggio partiamo imboccando la stradina che sale fino all’inizio del sentiero, mentre i partecipanti si dividono in gruppetti per continuare chiacchiere e racconti delle ferie appena terminate.    Non appena il sentiero cambia pendenza e comincia a salire deciso nel bosco, il tono di voce si affievolisce fino quasi a scomparire, quindi tutti prestano molta più attenzione alla natura ed ai panorami stupendi che la bellissima giornata consente di ammirare.  L’andatura tranquilla favorisce gli appassionati di fotografia che immortalano l’alba sul Latemar ed il profilo delle Pale di S. Martino. Dopo circa un’ora e mezza di cammino, quando ormai da un po’ il bosco ha lasciato spazio a prati verdissimi e rocce dolomitiche cangianti, sopra la nostra testa intravediamo una lunga fila indiana di escursionisti provenienti dal rifugio Paolina e diretti al Rifugio Roda di Vael, nostra meta. Chissà quanta gente troveremo !   Continuando la salita, dapprima appare la piccola ma graziosa struttura del rifugio Pederiva e successivamente il più imponente rifugio Roda di Vael, dietro al quale svettano nitide la guglie del Masarè, la Roda di Vael, la Roda del Diavolo, il Catinaccio, le Pale ecc…     Per chi non aveva mai visto questo posto lo stupore è paralizzante. Foto a centinaia.      Calcolato che per il pranzo non sarebbe ancora l’orario, si suggerisce al gruppo di salire il cocuzzolo roccioso del Ciampaz m.2316 e l’idea raccoglie alla fine l’adesione totale. In divertente salita prima per sentierino poi sulle ultime roccette prima della vetta, con non poche difficoltà riusciamo a sistemarci per le numerose foto di gruppo, scattateci con molta pazienza da un corpulento escursionista americano, per sua sfortuna capitato in quel momento. Discesi con molta attenzione, soprattutto a coloro che avevano meno confidenza con passaggi insoliti, ci siamo divisi in due gruppi, per il pranzo al sacco e per un piatto caldo nel rifugio, visto che al sopraggiungere di qualche nuvolone la temperatura si fa veramente fresca.     L’accumularsi di nuvoloni ci ha ben presto suggerito di smobilitare, per evitare i previsti temporali di metà pomeriggio, ma il desiderio di restare in questo ambiente è stato più forte e così la discesa è stata allungata compiendo la traversata fino al rifugio Paolina, per poi scendere ripidamente verso il sottostante passo di Costalunga. I nuvoloni neri che incombevano su di noi fino a quel momento hanno iniziato a scaricare i primi goccioloni proprio mentre ci cambiavamo, così è stata presa la decisione di scendere al Lago di Carezza per accontentare gli amanti della fotografia, dei gelati, della birra ecc….., prima del rientro a casa.

Silvano Tosini