Descrizione Progetto

Catinaccio d’Antermoia 30/06-01/07- 2019

Un sabato caldo e soleggiato ci ci accompagna in 20 ( 10 signore e 10 uomini ) a Pera in Val di Fassa dove ci attende la funivia che ci porterà a quota 1800 m.

Qui ha avuto inizio la nostra escursione di avvicinamento al rifugio Vajolet a m. 2250, nella valle omonima, dove siamo arrivati giusti all’orario del pranzo.

Che coincidenza !!!

Sistemati velocemente gli zaini nelle stanze assegnateci, ci siamo ristorati tra piattini vari, birra e chiacchiere, in atteso che il sole attenuasse la calura.

Poi abbiamo ripreso il cammino a piccoli gruppi lungo il sentiero che sale al Passo Principe, per meglio spaziare su tutta la valle ed aggiungere qualche foto a quelle già scattate lungo la salita.

Verificato lo stato d’innevamento del Passo d’Antermia, siamo arrivati alla conclusione che il giorno successivo sarebbe stato opportuno salire tutti insieme e non separatamente come previsto dal precedente programma.

Al calar del sole, rientro al rifugio per una doccia ristoratrice e pronti in coda in attesa della cena.

La notte sarebbe trascorsa tranquillamente se un maldestro escursionista tedesco non avesse fatto scattare l’allarme antincendio, probabilmente fumando!

La domenica mattina il meteo è perfetto, anche se le previsioni danno temperature molto elevate, quindi ci sarà da sudare durante il giorno.

Nonostante il gestore del rifugio non ci abbia concesso di anticipare la colazione, grazie all’organizzazione del rifugio ed al nostro impegno, siamo riusciti a partire presto, prima che la massa degli escursionisti incominciasse a muoversi verso il Passo Principe.

Senza correre, ma con una progressione continua, abbiamo raggiunto nel tempo previsto il Passo d’Antermoia.

Prima di separarci in due gruppi, tra chi avrebbe fatto la Ferrata del Catenaccio ed il resto degli escursionisti diretti al lago e rifugio Antermoia, vista l’incomparabile bellezza del paesaggio, abbiamo deciso di scattare foto di gruppo in ogni direzione.

Ripartiti dal passo, in 9 abbiamo cominciato a scendere per la traccia nel ghiaione che portava all’attacco della ferrata nord-est del Catenaccio d’Antermoia, di solito percorsa come via di rientro, ma in questo caso unica via di salita, a causa della impercorribilità della via normale dal Rif. Principe.

Durante la salita, per varie ragioni alcuni hanno deciso di rinunciare, per cui arriveremo solamente in 6 in vetta.

Il gruppo degli escursionisti, risalito un vicino culmine roccioso per continuare a godere del fantastico panorama, ha poi iniziato la discesa della valle d’Antermoia con un pò di cautela, dato il persistere di un buon innevamento del pendio, a tratti abbastanza ripido.

Raggiunto il bellissimo lago d’Antermoia, le cui acque trasparenti variavano di colore dal blu cobalto al turchese fino al verde sempre più chiaro, si presentava costellato di piccoli iceberg bianchissimi e faceva da sfondo una splendida corona di vette dolomitiche.

In fondo troneggiava il rifugio Antermoia affollato di escursionisti. Riuniti e rifocillati, ora ci restava il lungo ritorno per la valle Udai, che ci avrebbe riportato al parcheggio di Pera di Fassa.

Come dalle descrizioni trovate in varie relazioni, la valle presentava aspetti naturalistici notevoli, ma il sentiero scosceso ed il fondo a tratti scivoloso ci ha reso il rientro assai lungo e faticoso, tanto che giunti alla frazione di Ronc gli autisti, in attesa degli ultimi, hanno deciso di scendere a recuperare le auto.

Provvidenziale la ricchezza di fontane e lavatoi di Ronc, dove nel frattempo ci siamo potuti rinfrescare e cambiare prima del lungo rientro a casa.

S. Tosini