Descrizione Progetto

Bocchetta di Val Massa 09.06.2019

Forse le previsioni meteo poco rassicuranti o forse la distanza hanno fatto sì che domenica mattina ci siamo ritrovati solo in 11 (5 signore e 6 uomini).

Arrivati piuttosto speditamente a S. Apollonia, abbiamo trovato un bel cielo terso, in barba alle previsioni, ed una temperatura a dir poco frizzante.

Oltrepassata la chiesetta, siamo partiti a passo tranquillo lungo il sentiero che sale un pò ripidamente per le malghe di Somalbosco attraversando un bosco di abeti e larici fortunatamente poco danneggiati dalla tempesta Vaia.

Con mia grande meraviglia, i sentieri risultavano perfettamente tabellati, forse anche con eccessiva presenza di indicazioni, rispetto ad alcuni anni fa quando percorrendo lo stesso sentiero con amici ci eravamo trovati in difficoltà di orientamento.

Anche le malghe di Somalbosco, che lalcuni anni fa erano dei ruderi, ora risultavano perfettamente ristrutturate o in corso di completamento, donando al paesaggio un aspetto degno del Parco nazionale dello Stelvio nel quale ci trovavamo.

Mentre ci avvicinavamo alle malghe, il cielo però si è rapidamente coperto ed sono cominciate le prime gocce di pioggia, costringendoci a riparare dentro l’edificio della stalla ancora in costruzione per dotarci delle dovute protezioni.

Una volta coperti e protetti gli zaini, siamo ripartiti e come succede spesso la pioggia è terminata, lasciando il posto a qualche squarcio di sole che ormai riscaldava il versante sud di Cima Bleis che stavamo attraversando per raggiungere la Malga Prisigai, primo obiettivo della nostra escursione.

Effettuata una breve sosta presso la malga per fare uno spuntino e bere qualcosa, in nove ci siamo incamminati per la mulattiera militare che sale con una pendenza dolce e costante verso la Bocchetta di Valmassa, mentre due signore hanno preferito fermarsi, riposare e godersi lo spettacolo dei versanti nord delle cime Adamelline, Tonale e Presanella.

In circa un’ora abbiamo coperto il restante dislivello attraversando qualche lingua di neve e sotto una lievissima pioggerella intermittente, finché davanti ai nostri occhi sono comparsi i manufatti militari della Bocchetta che da lontano ricordano la muraglia cinese.

Queste opere costruite da più di un secolo non sono mai state teatro di battaglia, pertanto risultano integre, mostrando tutta la cura e la meticolosità con le quali sono state allestite.

La fortuna, che aiuta talvolta gli audaci, ci ha riservato presto ampi squarci di sereno, rendendo ancor più incantevole il colore turchese del laghetto ghiacciato posto appena sotto le trincee e ravvivando i colori variopinti delle rocce metamorfiche che costituiscono le cime del Coleazzo, del Somalbosco ed altre che sovrastano la bocchetta.

Verso sud minacciosi nuvoloni neri si alternavano ad improvvise schiarite che illuminavano la candida neve ancora abbondante sulle cime del gruppo dell’Adamello.

Fotografato e rifotografato in tutte le direzioni, prima che i temporali si spostassero verso di noi, abbiamo ripreso la mulattiera per tornare alla malga Prisigai a recuperare le due amiche.

Nuova serie di brevissime pioggerelline e sosta alla malga per un altro spuntino. Intanto il cielo si andava pulendo e la foschia che copriva i paesaggi aveva lasciato posto a profili nitidi delle montagne e colori sempre più vividi, bellissimo, ma era arrivata l’ora di scendere e tornare verso le auto a S. Apollonia.

Questa parte del sentiero era la più ripida e faticosa, ma anche la più veloce da compiere, per cui in breve siamo rientrati, ci siamo cambiati e per salutarci abbiamo fatto un giro di panini, birre o torta, naturalmente bagnati dalle ultime quattro gocce che hanno interrotto il nostro momento di relax.

Tutti soddisfatti dell’escursione, almeno mi è parso di capire, ci siamo salutati e siamo rientrati a tempo di record…… prima volta che mi capita in tanti anni!!!

S. Tosini