Descrizione Progetto

Si parte puntuali dal solito parcheggio, siamo in dodici soci tra cui quattro rappresentanti del gentil sesso.

La nostra meta è la valle Imagna.

Il tempo non è certo dei migliori ma ci proviamo.

Superato Fuipiano, un paese dell’alta valle Imagna, parcheggiamo le nostre auto in uno slargo ai lati della stradina dove inizia il nostro cammino.

Se il tempo fosse bello, davanti a noi si staglierebbe la sagoma del Resegone fatta di guglie, speroni rocciosi, sellette, che le conferiscono la caratteristica forma.

Partiamo seguendo una mulattiera che con dolci saliscendi conduce fino al rifugio Resegone.

Adiacente al rifugio imbocchiamo il sentiero che subito inizia ripido inoltrandosi in un bosco di faggi e abeti rossi.

Ogni tanto dobbiamo fermarci a prendere fiato perchè la salita non dà tregua.

Dopo poco piu di un’ora raggiungiamo la bocchetta dei Solitari dove inizia il percorso di cresta verso punta Cermenati.

Il sentiero riprende a salire fino a raggiungere la sommità di un primo crestone affacciandosi un po’ sul versante lecchese e un po’ su quello della valle Imagna.

Superato questo crestone il percorso rimane in quota alternando piccole discese a risalite toccando le altre guglie che compongono la catena del Resegone.

Superiamo tutti con sicurezza due brevi paretine e alcuni passaggi non difficili ma da affrontare con attenzione.

Purtroppo le condizioni metereologiche non consentono di godere del panorama se non a brevi sprazzi con aperture repentine nella coltre nebbiosa e altrettante chiusure.

In queste condizioni arriviamo al rifugio Azzoni e alla sovrastante punta Cermenati, la nostra meta.

Dopo una adeguata sosta per il pranzo iniziamo la discesa lungo un sentiero accidentato che inizialmente si snoda lungo un pendio alquanto ripido che però
si addolcisce quando entriamo nel bosco. Lungo questo percorso incrociamo sentieri che portano in varie direzioni, alcuni sono tabellati altri invece non lo sono per cui bisogna prestare attenzione ad imboccare quello giusto.

Scendiamo ancora e raggiungiamo il rifugio  Grande faggio dove sostiamo per un breve ristoro. Ripreso il nostro cammino
in breve ci ritroviamo sulla stadina percorsa al mattino e in circa trenta minuti
siamo al parcheggio.

Matteo Zanetti