Descrizione Progetto

Sabato
Per l’impossibilità imprevista di due signore di poter partecipare, alla partenza ne restano 4, mentre i 9 uomini iscritti risultano tutti presenti, in totale quindi siamo in 13. Dopo un viaggio scorrevole e tranquillo e la rituale pausa per la colazione, entriamo nella lussureggiante Val di Funes per poi salire verso il P.so delle Erbe, mentre un sole discreto illumina prati, boschi e parte delle cime minori. Su quelle più alte delle Odle incombono già densi cumuli grigi che minacciano l’arrivo di temporali. Arrivati alla località Russiskreuz, in 7 scendiamo dalle auto, muniti di tutta l’attrezzatura necessaria a percorrere la lunga cresta attrezzata (Gunther Messner Steig ) delle Odle di Eores per poi ritrovarci nel pomeriggio con il resto del gruppo che invece ha in programma di raggiungere il Rif. Genova per comodo sentiero, partendo dal Passo delle Erbe.
Dopo aver risalito per circa un’ora e mezza il sentiero ripido che percorre il versante ovest delle Odle di Eores , in prossimità della Cima Tullen, massima elevazione del gruppo, il cielo comincia a farsi sempre più scuro e le prime gocce a farsi sentire sul viso, mentre le brevi schiarite di sole che si notavano in precedenza scompaiono definitivamente. A questo punto, dopo esserci consultati, decidiamo per sicurezza di ripiegare per raggiungere più in basso un sentiero alternativo che corre sul versante sud delle Odle e scende a malga Zannes per poi risalire al Rif. Genova, anche se scendere di 650m e risalirne altri 500m non mette certo allegria. Mentre il buio aumenta repentinamente, cerchiamo di procedere svelti per non restare esposti troppo a pioggia e fulmini, ma è inutile perché in pochi minuti veniamo investiti da un violento temporale che ci farà arrivare al rifugio inzuppati d’acqua e con zaini e scarponi che non si asciugheranno prima del pomeriggio successivo. Anche l’altro gruppo, proveniente dal P.so delle Erbe, ha avuto i suoi 15 minuti di gloria e le condizioni di arrivo al rifugio sono state di poco migliori.
Dopo il cambio con indumenti asciutti, un riposino e quattro chiacchiere, ci apprestiamo a cenare prima del solito per essere pronti a sostenere la nazionale di calcio, in chiara minoranza sui tedeschi presenti nel rifugio. Il finale lo conosciamo tutti !

Domenica
Passata la notte tra temporali violenti ed acquazzoni abbondanti, le nebbie basse alle prime luci dell’alba non lasciano intravedere granché di tutte le meravigliose cime che ci circondano, quindi, consumata velocemente la colazione partiamo tutti insieme con l’intento di raggiungere la vetta del Sass de Putìa a 2875m. Mentre si procede tranquillamente verso la forcella omonima, le nebbie sembrano alzarsi, lasciando intravedere almeno una piccola parte del grandioso panorama che potremmo godere in una buona giornata, ma è gia positivo che non piova, lasciandoci così la speranza di poter raggiungere la meta. La salita sul versante sud viene affrontata con passo tranquillo per consentire al gruppo di restare compatto ed arrivare sotto la vetta, all’attacco della parte attrezzata, tutti insieme. A questo punto del percorso, mentre i più esperti aiutano gli altri ad indossare imbragatura e set da ferrata, cominciano ad aprirsi squarci di azzurro ed il sole riscalda l’aria asciugandoci parte dell’umidità di cui siamo ancora intrisi dal sabato. Il tratto attrezzato è molto facile e la salita non crea problemi a nessuno anche per la scelta di salire e scendere presto dalla vetta prima che un’interminabile processione di escursionisti della domenica arrivi dal passo delle Erbe. Foto di vetta in mezzo ad una fitta nebbia che non ci lascia intravedere nulla del grandioso panorama a 360° che questa cima può offrire e giù. La sosta per togliere l’attrezzatura ai piedi delle rocce di vetta avviene quasi a mezzogiorno, quindi ne approfittiamo per mangiare e bere qualcosa di veloce senza appesantirci perché la discesa è ancora lunga. Nonostante le previsioni meteo della sera precedente, il tempo continua a migliorare e finalmente il tanto sospirato panorama consente qualche foto ricordo in più, mentre la temperatura aumenta insieme alla nostra stanchezza. Riunito il gruppo alla forcella di Putìa, cominciamo l’ultimo tratto di discesa fino al Passo delle Erbe, dove la consueta merenda precede i saluti e la partenza per il ritorno con vista eccezionale sulle Odle di Eores e di Funes lungo i tornanti che scendono in valle.

Silvano Tosini