Descrizione Progetto

Percorsa l’ autostrada A22 sino a Rovereto sud, finalmente la prima tappa a Mori, all’accogliente bar pasticceria “Bologna”, siamo in 22, 13 donne e “ben” 9 uomini tra cui il nostro mitico Alfonso, con tanta voglia di gioire, per ora con gusto e olfatto, ben presto con vista udito e tatto, la montagna e la buona compagnia promettono tutto questo!
Risaliti sulle macchine e percorsi alcuni chilometri tra una natura sempre meno “antropizzata”, giungiamo al rifugio Graziani (1620 m) da cui iniziamo il nostro percorso verso malga Campo. Ci aspetta un giro ad anello facile, adatto a tutti, affascinante. Percorsi circa 700m sulla strada bianca che curva verso destra, imbocchiamo alla nostra sinistra un sentiero in salita contrassegnato da un palo senza insegne, una scorciatoia tra pini cembri, larici e abeti rossi, per salire al passo del Monticello (1831m). Alla fine del tratto alberato il paesaggio muta: un vasto pascolo d’alpeggio ricco di fiori sino alla fine dell’estate, soprattutto genziane gialle; quest’area, ora brulla, non pone alcun ostacolo alla vista offrendo così un ampio panorama: alla nostra destra la Corna Piana, di fronte i monti Lessini, dove svetta il Carega, sotto la Valdadige e alle nostre spalle l’ Altissimo di Nago. Superato il passo il sentiero scende attraversando un nuovo paesaggio: un anfiteatro naturale di rocce verticali coperte di mughi nella parte superiore, ai loro piedi una distesa di larici e faggi che proseguono inoltrandosi nella valle, vestiti dei caldi colori autunnali ci proteggono da quell’aria frizzantina che in alcuni tratti più ombreggiati fa un po’ rabbrividire. Siamo nella Val Parol, una piccola ma incantevole valle del versante nord dell’Altissimo, poco conosciuta e “ fortunatamente” meno frequentata. La percorriamo tutta ammirando la natura immortalata nei nostri “scatti” e ci soffermiamo brevemente all’ingresso di una grotta molto importante per gli speleologi, purtroppo non accessibile a noi escursionisti, il suo sviluppo verticale di oltre 400m la classifica al primo posto nel Trentino. Avanziamo in tanta bellezza e, dulcis in fundo, arriviamo alla malga Campei, (1460m), il panorama è molto bello, spazia dalla Valdadige alla Valle del Sarca, difronte è il monte Stivo, alle sue spalle il Bondone, a destra il Carega, a sinistra all’orizzonte, Brenta e Adamello. Entriamo in malga accolti dal sorriso caldo e sincero di Consuelo che la gestisce con grande cura, posati gli zaini ci accomodiamo ai tavoli, piacevole la sensazione di casa che il camino acceso infonde! Sensazione di altri tempi, che solo chi frequenta da sempre la montagna può capire, mi ricorda i nonni, che andavo a trovare d’inverno sulle montagne Veronesi, dove mi accoglieva lo scoppiettante calore del camino acceso! Consuelo accoglie e fa accomodare al caldo anche coloro che preferiscono consumare il pranzo portato da casa e in quella famigliarità si consuma un pasto gustoso e genuino.
Riprendiamo quindi il nostro giro ad anello: percorso un canalone coperto di piante di mirtilli e lamponi entriamo in una faggeta che salendo ci porta ad un altro passo, il paesaggio cambia nuovamente, il sentiero, esposto ma sicuro, sopravanza su sottili pareti di roccia che si sporgono verso la Valdadige, si desidera quasi camminare sulle loro creste. Arriviamo a malga Campo (1635m) e riprendiamo la strada carrabile bianca verso il rifugio Graziani. Godendo del panorama che ci circonda, dopo pochi chilometri arriviamo alle macchine, un pò stanchi ma soddisfatti di quanto abbiamo vissuto.
Partiamo… l’avventura dell’allegra e simpatica brigata finirà però solo a san Valentino dopo un dolce brindisi!
La stagione delle escursioni ufficiali è terminata…ma non temete, il prossimo calendario sarà ancora più accattivante, non perdetelo!

Roberto Vallarsa – Donatelle Giordano