Descrizione Progetto

Invece di mercoledì 25 settembre, l’escursione è stata posticipata a giovedì 26 a causa di previsioni meteo non idonee alla tipologia del percorso.

Al mattino ci troviamo in 13, di cui 6 signore, e l’aria è frizzante proprio per le piogge del giorno precedente, ma almeno c’è un bel cielo sereno. Solita pausa per la colazione a Idro poi si prosegue con le auto verso la val Concei per raggiungere il parcheggio di Malga Trat, dove avrà inizio la nostra escursione. Un primo tratto di percorso abbastanza dolce su strada bianca ci porta alla Bocca di Trat, dove con grande sorpresa vediamo fumo uscire dal camino del rifugio Pernici e le imposte sono aperte, nonostante un sito web lo avesse dato per chiuso durante la settimana. Già iniziano i progetti per una possibile merenda al ritorno dall’escursione.

Deviato a sinistra sul sentiero che porta verso la nostra meta, dopo pochi minuti troviamo due cacciatori con un camoscio abbattuto, ufficialmente perché troppo anziano… anche se ai nostri da neofiti l’animale sembra piuttosto piccolo. Scambiate poche parole e scattate alcune foto, riprendiamo il nostro cammino sul sentiero che si fa più ripido fino a raggiungere alcuni ruderi e grotte scavate dai Kajserjager Tirolesi durante la Prima Guerra Mondiale. Altra sosta, fotografie e prima foto di gruppo per poi riprendere a salire a destra al primo bivio in direzione della prima cima della catena, la Mazza di Pichea m.1850.

Evitata volutamente la prima cima per non perdere altro tempo, proseguiamo la salita che a tratti è piuttosto faticosa a causa di gradoni di roccia scivolosi per l’umidità.

L’andatura non è così elevata e diverse sono le soste per far rifiatare i più in difficoltà, tanto che raggiungiamo il M. Pichea a mezzogiorno. Nel frattempo le foschie che ricoprono le cime si diradano e ci appare finalmente in distanza l’imponente bastione del Tofino che è poche decine di metri più alto del Pichea. A questo punto, in attesa che arrivino gli ultimi, valutiamo se sia il caso di scendere alla bocchetta sottostante e risalire al Tofino, ma potrebbe necessitare un’altra ora di cammino. Così prevedendo che il ritorno potrebbe prolungarsi troppo e visto che le giornate si sono accorciate sensibilmente, Tutti d’accordo decidiamo di chiudere l’escursione al M. Pichea. Approfittiamo del tiepido sole per ingoiare velocemente qualcosa, fare alcune foto di gruppo e scendere velocemente con l’intenzione di salire invece alla croce della Mazza di Pichea che sovrasta la Bocca di Trat, punto panoramico di tutto rispetto. Ricomposto più a valle l’intero gruppo, e raggruppati coloro che avevano intenzione di salire su quest’ultima elevazione, in pochi minuti utilizzando le funi metalliche messe a protezione ed aiuto soprattutto per la discesa, rimontiamo il doccione con la croce. Altra serie di foto, favoriti finalmente dal cielo terso del pomeriggio e poi giù al vicino al rifugio per la prevista sosta merenda, prima di scendere al parcheggio delle auto.

 Silvano Tosini